Sono nato a Como e vivo e lavoro in provincia di Monza.
Diplomato come grafico pubblicitario all’Istituto Cimabue di Milano, dagli anni 80 ho iniziato a lavorare come “cromista e fotografo” per il gruppo Rizzoli.
In seguito ho conseguito l’abilitazione all’insegnamento della fotografia presso la scuola Pavoniana Artigianelli di Milano.
Ho effettuato alcuni reportage nei paesi dell’Est. In particolare ho seguito il viaggio di Giovanni Paolo II in Polonia nel 1983.
Negli anni 90 sono stato coinvolto in un progetto sull’esperienza di lavoro in carcere tra i detenuti della casa circondariale di San Vittore a Milano, iniziando contemporaneamente a lavorare come tecnico specialista di fotografia, fotoritocco e preparazione alla stampa in varie aziende fornitrici di attrezzature per tipografie, studi grafici e fotografici.
Ho partecipato alla formazione del personale per il “traghettamento informatico” di diversi quotidiani nazionali (Resto del Carlino, Gazzetta di Parma, Osservatore Romano, L’Adige di Trento, La Libertà di Piacenza, L’Ora di Palermo, El Indipendiente di Madrid, Il Piccolo di Trieste e molte altre testate minori)
Nel 2000 ho proseguito la mia conoscenza del colore collaborando con Canon, Xerox, Epson, GMG, Scitex, Agfa e diverse altre aziende.
La mia attività principale era la profilazione professionale di monitor, stampanti, scanner, fino alla stampa offset, formando contemporaneamente il personale.
Questo mi ha portato a lavorare a stretto contatto con vari studi fotografici, in particolare nel settore della moda con Rino Carraro e Aldo Fallai.
Dal 2010 mi occupo di Editoria, Web Marketing, fotografia e video industriale.
Proseguo la passione personale per la fotografia cercando di ampliare il mio linguaggio espressivo e il mio bagaglio culturale, senza tralasciare l’aspetto di puro svago.

Walter Konrad Zannoni

Questo è il classico esempio di quanto le arti visive e creative si possano contaminare, e per fortuna che accade. La storia della fotografia ha consegnato al grande pubblico innumerevoli e indimenticabili fotografie di pozzanghere. Pensiamo a Henri Cartier-Bresson, a Mario DeBiasi, a Piergiorgio Branzi, già citati tempo fa in questa rubrica, ma anche a il più contemporaneo fotografo canadese Guido Gutiérrez Ruiz, che crea veri e propri mondi paralleli dove guardare noi stessi riflessi, o a Monica Castiglioni che raccontò le pozzanghere di New York in un celebre libro pubblicato nel 2008 da Charta edizioni (scritto da Uscha Pohl). In lingua inglese nel titolo si chiamano puddle. Ne ho inquadrate pure io, in passato. Con una, fatta in piazza Navona a Roma, ci vinsi anche un premio, e mentre la realizzavo avevo intorno a me un sacco di turisti che venivano li per cercare di capire cosa io stessi fotografando con l’obiettivo rivolto per terra. Fu divertente. Questa proposta da Walter Konrad Zannoni, molto equilibrata e nitida, guarda ai grandi fotografi del secolo scorso, per lo stile e la scelta del bianco e nero cosi carico, con un guizzo però che la contestualizza nel tempo di oggi: quei ragazzi in tuta, sneakers e felpa col cappuccio che attraversano il frame proprio al centro, inconsapevoli del clic.

Barbara Silbe

IL MIO CORREDO: LUMIX G90 - LUMIX TZ100 / Lumix 12-60 - Leica 25 - Lumix 35-100 2.8